Vivere di Rendita in Camper: una scelta possibile?

Vivere di rendita1 Una delle domande che si leggono più spesso in rete è proprio quella relativa alla possibilità di vivere di rendita. Alcuni si chiedono: quanti soldi servono per vivere di rendita? Altri si domandano: per quanti anni si può vivere di rendita? Altri ancora inseguono la chimera di trasferirsi in qualche paradiso tropicale dove approfittare del basso costo della vita, senza tener conto degli innumerevoli svantaggi e ostacoli che comporta una scelta del genere. Ci sono poi quelli che sperano nella fortuna: i "Gratta e vinci", l'Enalotto e via discorrendo. In tutti i casi, è evidente come l'unica possibilità di vivere di rendita sia quella di rispettare le seguenti due condizioni:



1) Possedere o creare un patrimonio da investire, rapportato alla nostra età (e dunque alla nostra aspettativa di vita) e al tenore di vita che intendiamo mantenere

2) Investire tale patrimonio in maniera corretta e lungimirante, tenendo conto non solo della nostra attuale condizione economica, salutare e familiare, ma anche dei possibili scenari futuri, nonché del contesto politico, economico e sociale


Una volta ottenuta una risposta soddisfacente a queste prime domande, possiamo iniziare a considerare le varie alternative. In questo post parleremo in particolare della possibilità di vivere di rendita trasferendo la nostra abitazione in camper, disponendo nel contempo di un patrimonio da investire. Il patrimonio non deve consistere necessariamente in una cospicua somma di denaro depositata in banca. Il patrimonio ideale potrebbe essere invece proprio la casa in cui abitate in questo momento!

Le comodità di una casa sono innegabili: una cucina spaziosa, un bagno comodo, acqua a volontà, e decine di altri comfort che nessun camper, per quanto costoso, potrà mai offrirvi.
Tuttavia, nell'odierna società del “benessere” si commette l'errore di considerare tali comodità come una sorta di diritto acquisito, e non come dei servizi che paghiamo a caro prezzo, spesso molto più di quanto valgano, di quanto possiamo permetterci, o di quanto ci occorrano in realtà.
Bisognerebbe dunque porsi qualche semplice domanda: le comodità di cui usufruisco in casa valgono davvero il prezzo che sto pagando? Sono davvero necessarie alla mia serenità? Sono io a possedere le comodità, o sono loro a possedere me? Cosa perderei e cosa guadagnerei se mi liberassi di esse? 


Una volta chiariti tali aspetti, potremmo iniziare a renderci conto che rinunciare per periodi più o meno lunghi alle comodità di una casa non è un'idea così folle, proprio perché tali comodità si trasformerebbero per noi da un'asfissiante spesa in un lauto guadagno

Facciamo un esempio: siete single, o una giovane coppia senza figli. Vivete in una casa di proprietà, e andate avanti con un solo stipendio, derivante da un lavoro precario che vi permette a stento di arrivare a fine mese. In più, avete da pagare le rate della macchina.
Come risolvere questa situazione logorante?
Il camper potrebbe fare al caso vostro. Potreste infatti sostituire l'auto con il camper, e concedere in locazione la vostra casa. Oppure, potreste vendere la casa e l'auto, e acquistare con il ricavato un camper e una casa che abbia le caratteristiche ottimali (zona, metratura, etc) per essere concessa in locazione.
E se l'importo ricavato dalla locazione risultasse comunque insufficiente a coprire tutte le nostre spese mensili? Potreste arrotondare con dei lavori stagionali (in rete trovate diversi siti utili al reperimento di contatti e informazioni), oppure seguire la pista del guadagno online, che ben si adatta alla vita in camper, poiché richiede solo un notebook e una connessione internet mobile. Attenzione però! Il web è infestato da furbetti senza scrupoli che promettono lauti guadagni in cambio di poca o nessuna fatica: l'unico scopo di costoro è quello di adescarvi per farvi investire danaro in attività fasulle e/o illegali. Se cercate validi consigli in merito all'insidioso mondo del guadagno online, vi consiglio di leggere l'ottimo articolo di un blog che seguo spesso:
Come Guadagnare Online: Riassunto di Cosa Funziona e Cosa No

Per chi invece non disponesse di un immobile e non volesse acquistarne uno, o non avesse intenzione di affittare la propria casa, l'unica possibilità di vivere di rendita rimane quella di investire soldi in prodotti finanziari a basso rischio, che si riassumono essenzialmente in: Conti Deposito e Titoli di stato.
Si tratta delle uniche forme d'investimento reputate “sicure”, anche se, a tutti gli effetti, la sicurezza al 100% non è mai garantita. I titoli di Stato, ad esempio, potrebbero essere rimborsati solo in parte, o addirittura non essere rimborsati affatto, nel caso deprecabile (e fortunatamente poco probabile) di fallimento del paese che li ha emessi (vedi il caso default Argentina).
Riguardo i conti deposito, l'unica accortezza è di non investire mai somme superiori a 100.000€, poiché come leggiamo nel sito del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, questo è l'importo massimo che viene rimborsato al correntista in caso di insolvenza del soggetto a cui abbiamo affidato i nostri danari.
Naturalmente, proprio in virtù dell'alto grado di sicurezza garantita all'investitore, i Titoli di Stato e i Conti Deposito assicurano delle rendite molto basse (in particolare in questo periodo storico). Pensate che, ad oggi, la maggior parte dei conti deposito assicura una rendita al netto delle tasse di poco superiore all'1%.
Capite bene che con simili rendite, non è nemmeno ipotizzabile un investimento che ci permetta di vivere di rendita, a meno che non si disponga di un enorme patrimonio.
Altro elemento da considerare è l'inflazione: anche se in questo specifico periodo l'inflazione è del tutto assente (siamo anzi di fronte a fenomeni di deflazione), chi ci garantirà che da qui a dieci anni la situazione rimarrà identica? 

L'unica soluzione, dunque, sembrerebbe proprio quella di mettere a reddito un immobile.
Se abbiamo già una casa di proprietà, e tuttavia non riusciamo a coprire le nostre spese mensili a causa di un reddito troppo incerto o troppo basso, la possibilità di affittare la nostra abitazione e andare a vivere in camper è senza dubbio da valutare.
Stesso dicasi per chi non tollera più lo stress fisico e/o psicologico della propria situazione lavorativa. Mi rendo conto che in un periodo tanto drammatico come quello attuale, la scelta di abbandonare un lavoro sicuro e ben pagato potrà sembrare folle alla maggior parte delle persone. Tuttavia, ritengo che la vita di un individuo non sia fatta soltanto di lavori sicuri e ben pagati, ma anche di altro: emozioni, libertà, speranze. 
Naturalmente, nessuno ci obbliga a una scelta permanente. Durante la nostra permanenza in camper, potremmo cercare un lavoro più stabile e/o remunerativo (sia dal punto di vista economico che personale), e dopo averlo trovato potremo tornare a vivere in casa. 
Un'altra possibilità sarebbe quella di affittare solo una o più stanze della nostra casa, mantenendo una o più stanze riservate a noi. Ma una soluzione di questo tipo comporta vari disagi (soprattutto in termini di perdita della privacy) che ben potete immaginare.

In definitiva, sono perfettamente consapevole del fatto che affrontare discorsi tanto complessi e articolati in un articolo di poche decine di righe non ha molto senso. Le variabili da considerare, quando si parla di scelte tanto radicali, anche se protratte per periodi di tempo limitati, sono innumerevoli.
Pertanto, il mio scopo è soltanto quello di avanzare un'ipotesi, una riflessione, che poi ognuno potrà valutare in base alle proprie convinzioni, preferenze, aspettative, condizioni economiche e familiari.
C'è anche da dire che il progetto di affittare una casa e andare a vivere in camper implica una conoscenza non indifferente di leggi, aspetti fiscali e finanziari. Qualora mancasse la padronanza di tali aspetti, quella che all'apparenza potrebbe sembrare un'ottima soluzione ai nostri problemi economici e personale, potrebbe rivelarsi invece un madornale errore col passere del tempo. 
Bisogna valutare le condizioni dell'immobile che si intende affittare, il suo valore, la sua posizione, le prospettive future di rendita e di valutazione/svalutazione del capitale. Bisogna poi considerare gli aspetti fiscali, le tipologie di contratto di locazione e altri elementi. In ultimo, bisogna comprendere esattamente se la vita in camper può fare o meno al caso nostro, e in caso affermativo dovremo passare al setaccio i costi del camper (svalutazione del mezzo, manutenzione, aree di sosta etc), in modo da agire in piena consapevolezze e ridurre al minimo il rischio di deludere le nostre aspettative.
In alcuni dei prossimi post approfondiremo nel dettaglio tali questioni.

Per il momento, se vi interessa conoscere la mia esperienza di vita in camper, vi invito a leggere il mio libro: Casa mia: quattro anni su quattro ruote. Spero possa offrirvi validi spunti di riflessione.

Commenti

Daniele ha detto…
Ottimo articolo Riccardo, come sempre...

Grazie per i tuoi utili consigli !

Daniele.

Ric ha detto…
Grazie a te Daniele! Vorrei scrivere molto di più, ma purtroppo il tempo è tiranno...

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