Passo dello Stelvio, per chi ama le emozioni forti

La tortuosa strada che porta al Passo dello Stelvio, a 2700 metri di quota
Data: Metà Giugno 2010
Luogo di sosta notturna: Area sosta camper attrezzata, gratuita, in località Trepalle (Livigno)

Dopo il brivido del Passo del Bernina e la visita a St. Moritz, decidiamo di rientrare in Italia per avvicinarci alle Dolomiti. La prima tappa sarà il celeberrimo Passo dello Stelvio. Ci fermeremo dapprima nei pressi di Livigno, in località Trepalle (passo Eira, a ben 2300mt slm) dove troviamo un'ampia area attrezzata per camper (incredibilmente) gratuita. Sostiamo lì per la notte e il giorno seguente saliamo al passo dello Stelvio in auto, insieme al nostro amico Pierluca. Credo, senza timore di essere smentito, che questa sia una delle strade più belle, panoramiche e tortuose dell'Italia intera. Si sale per oltre 1500mt di dislivello, fino ad arrivare all'incredibile altezza di 2750mt circa. Il primo tratto in particolare riserva panorami a dir poco spettacolari: fra angusti tornanti e suggestive, strettissime gallerie, la strada si arrampica su colossali bastioni di roccia, con affacci vertiginosi su gole, canyon, pareti a picco bagnate da cascate. Uno spettacolo d'imponenza inaudita. Impossibile non soffermarsi ogni pochi km sul ciglio della strada a scattare foto o semplicemente per ammirare questo austero regno di rocce e burroni.
Oltrepassate le gole, si incontra una cascata e poco dopo si raggiunge un altopiano dove è possibile avvistare le marmotte. Riesco perfino a fotografarne una, proprio nel momento in cui assume la tipica posa di allerta sulle zampe posteriori.
Ancora pochi chilometri, dove la neve comincia ad essere abbondante (siamo oltre i 2500mt!), e siamo al famoso Passo dello Stelvio. Purtroppo le nubi coprono gran parte delle montagne, e riusciremo a vedere ben poco.
La sera ci ritroviamo di nuovo a Livigno, in un bar, per vedere la partita dell'Italia. Livigno, un paese costruito quasi interamente in legno, mi ha colpito per il gusto e la grande varietà di stili seguiti nella costruzione delle case, degli hotel e dei negozi. Il legno è stato lavorato nei modi più svariati, dando vita a un vero e proprio villaggio delle favole, dove ogni edificio si differenzia dall'altro per qualche particolarità.  Inutile poi parlare della perfezione, la pulizia, l'ordine: in questi luoghi sono regole imprescindibili.
Il giorno successivo raggiungiamo nuovamente il passo dello Stelvio, stavolta col camper. La salita si fa sentire, in un tratto ho dovuto perfino inserire la prima! La soddisfazione però è impagabile: aggredire quei tornanti con un bestione da oltre tre tonnellate, che altro non è se non la mia attuale casa, con quei panorami attorno, è stato davvero entusiasmante.
La discesa dalla parte opposta del Passo, invece, si è rivelata da brivido: la pendenza è impressionante, i tornanti sono strettissimi e solo piccoli muretti di contenimento separano dall'abisso (ricordiamoci che siamo quasi a 3000 metri!). E a rendere il tutto ancor più suggestivo, c'era la nebbia. Sembrava di scendere dal monte Olimpo. Ad ogni tornante il camper si inclinava come volesse ribaltarsi. Fantastica esperienza! 
Il Parco Nazionale dello Stelvio avrebbe meritato di certo una visita più accurata, ma il meteo incerto ci ha spinto altrove. Proprio per questo conto di tornare un giorno fra queste superbe montagne.

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