Come costruire un impianto di riscaldamento a pavimento sul camper: grande comfort e risparmio (1^ parte)

Se il fai-da-te è una passione che accomuna ogni camperista che si rispetti, possiamo dire senza dubbio che Luigi è un camperista doc. Già interevenuto sul blog in altre occasioni, Luigi ci presenta oggi un'idea a dir poco eccezionale per realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento sul nostro camper, in modo da migliorare nettamente il risparmio energetico e soprattutto il livello di comfort sul nostro mezzo: ricordiamo infatti che il pavimento è sempre il punto più freddo del camper, e avere costantemente i piedi gelati non è certo piacevole! Trattandosi di un argomento piuttosto articolato, Luigi ha scelto di procedere per gradi: di seguito troverete la prima parte, che illustra il progetto base e i materiali occorrenti. Buona lettura.
 
Costruisco impianti di riscaldamento di ogni genere dall'età di 13 anni, seguendo tematiche, evoluzioni e innovazioni tecnologiche. Negli ultimi anni gli impianti di riscaldamento hanno subìto un'importante metamorfosi, mirata al miglioramento del comfort e al risparmio energetico, così di pari passo mi è sembrato naturale portare queste nuove migliorie anche sul mio camper, ottenendo risultati sorprendenti.
In questo articolo tratterò gli impianti a pavimento e vi spiegherò come realizzarli sul vostro mezzo, valutando con attenzione il costo di realizzo, partendo dal concetto che l'impianto ha le stesse caratteristiche di un'abitazione. Non possiamo però permetterci gli stessi costi, gli stessi materiali, gli stessi pesi. Dovremo perciò sfruttare al massimo la nostra creatività. Tenterò di indirizzarvi affinché possiate ottenere il meglio spendendo il meno possibile.
Prima di partire, cerchiamo di capire bene cosa andiamo a realizzare e perché. L'impianto a pavimento nasce per dare miglior uniformità di calore a bassissimo costo, si rivela efficace soprattutto per un utilizzo continuato, ma non è adatto a riscaldare in tempi brevi. Per tale ragione, sul camper bisognerà affiancarlo all'impianto esistente, poiché quando troviamo all'interno del mezzo temperature di 5 gradi, col solo impianto a pavimento non riusciremo a far alzare subito la temperatura. La soluzione ideale, quindi, sarà accendere il nostro impianto base e poi, una volta ottenuta nella cellula la temperatura desiderata, potremo mantenere la temperatura utilizzando i soli pannelli a pavimento, consumando pochissima energia e ottenendo un miglior comfort.

L'argomento che andrò a trattare si apre a tantissime soluzioni, che ognuno a sua volta potrà personalizzare secondo le sue necessità. Spiegherò l'argomento partendo da un'infarinatura generale per poi entrare nello specifico: bisogna prestare attenzione a ogni minimo dettaglio, perché ogni piccolo errore nella realizzazione dell'impianto può comprometterne il funzionamento e la resa. Chi è interessato non si faccia scrupoli nel farmi domande: dobbiamo essere convinti che quello che stiamo realizzando ci ripagherà dello sforzo sostenuto. BUON LAVORO!



IMPIANTO A PAVIMENTO (difficoltà bassa)
Materiale necessario
  • tubo multistrato diametro 16 (in misura a secondo del pavimento da riscaldare)
  • n.2 raccordi a stringere x multistrato 16x ½
  • listelli in legno spessore 3x2
  • copertura (parquet a listelloni o pannello multistrato)


FONTE ENERGETICA (difficoltà medio/alta)
Spendo due parole in merito, perché su questo tema si aprono tantissime possibilità, dalle più costose e sofisticate alle più economiche. Valutiamole attentamente prima di fare la nostra scelta, ve ne elenco alcune e poi torneremo a esaminarle una ad una.
  • Webasto ad acqua (difficoltà alta)
Pro: possibilità di gestire in completa autonomia tutto l'impianto, aggiungendo all'impianto a pavimento ulteriori scambiatori ad aria calda.
Contro: costo

  • Scaldabagno elettrico da 5/10 lt (difficoltà bassa)
Pro: per chi fa lunghe permanenze con possibilità di allaccio alla colonnina 220v – costo molto basso – nessun costo di energia (solo costo corrente giornaliera colonnina, poi vedremo come poterlo utilizzare con colonnina che eroga max 600w)
Contro: richiede alimentazione a 220v

  • Scambiatore di calore da inserire allo scaldabagno esistente sul camper (difficoltà media)
Pro: costo contenuto – non richiede un ulteriore apparecchio in aggiunta che fornisca energia
Contro: richiede l'installazione di n. 2 pompe sui circuiti


CIRCUITO IMPIANTO (difficoltà media)

Per fare funzionare il nostro impianto, avremo bisogno di creare un circuito che collega la fonte di calore ai pannelli. Sarà fornito di una pompa per la circolazione del liquido e di un piccolo serbatoio che oltre a permettere la carica del liquido antigelo, fungerà da vaso di espansione.

Se si decide di montare un Webasto ad acqua, questo è già compreso di pompa. Se si decide per lo scaldabagno elettrico, allora utilizzeremo una pompa 220v ed utilizzeremo la stessa fonte che alimenta lo scaldabagno. In caso invece di scambiatore su scaldabagno esistente, allora lo stesso richiede l'installazione di n.2 pompe a 12v.
In ogni caso, a prescindere dalla nostra scelta, avremo bisogno di inserire su circuito la vaschetta di riempimento.

Concludo qui la prima parte dell'articolo che ha lo scopo di fornire una panoramica base sulla costruzione di un impianto a pavimento per il camper. Sono disponibile per chiarimenti, domande, proposte. La seconda parte dell'articolo riguarderà la realizzazione di quanto sopra descritto.

Ciao
Luigi

Commenti

Fabrizio Pezzano ha detto…
interessantissimo. per chi ha già il webasto soluzione molto comoda. Per chi come me dovrebbe partire da zero un pò più lunga ma di sicuro funzionale. Penso solo che tre cm di spessore non siano pochi ma dipende da camper a camper
Luigi ha detto…
E' vero, rialzare di 3 cm. Il pavimento non è poco, ma non è neanche impossibile da fare, se vogliamo realizzare un riscaldamento a pavimento è la misura minima di cui abbiamo bisogno, se poi uno non vuole o non può sacrificare questo spazio, può sempre ripiegare su soluzioni alternative, ma nessuna ti potrà dare il comfort di un pavimento riscaldato.
Ciao. Luigi
Moritz ha detto…
Se un camper dispone di un doppio pavimento, che ne dici di "montare" i tubi sotto il pavimento "interno" in modo da evitare di alzare il pavimento di almeno 3cm.
Come si coibentano i tubi verso sotto in modo da evitare di riscaldare troppo i gavoni e portare la massima energia nel doppio pavimento e nella cellula?

Grazie. Ciao. Moritz
Luigi ha detto…

Ciao Moritz, se disponi di un doppio pavimento non hai una gran necessità di fare un impianto a pavimento perchè la temperatura del tuo pavimento beneficia già di una camera d'aria che divide la temperatura esterna da quella interna, se fai passare i tubi sotto al pavimento interno, l'isolamento non ti permetterà di avere un grande vantaggio, perchè il calore non entrerà nella cella ma resterà nell'intercapedine dei due pavimenti. Quello che ti suggerisco invece è di riscaldare l'intercapedine buttandoci un buon getto di aria calda, mettendo però un termostato che regoli la temperatura all'interno dell'intercapedine, che non dovrà superare i venti gradi, se nò rischi di consumare troppa energia inutilmente. Per quanto riguarda l'isolamento dei tubi, questo non serve se vengono appoggiati sul pavimento all'interno della cellula perchè a fermare il caldo verso l'esterno sarà l'isolamento che c'è nel pavimento stesso.

Luigi
Anonimo ha detto…
io per esempio sono alto 185 , già con la misura standard rischio di toccare il soffitto, se rialzo non ci sto più.....oppure conoscete modelli di camper per due persone con soffitto più alto della media ?? grazie
Ric ha detto…
Dipende dal camper: in un Laika con doppio pavimento sfioreresti il soffitto anche senza fare questo lavoro..lo so perché sono alto anche io 1,85 :)
in altri camper il soffitto è molto più alto

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