Las Palmas de Gran Canaria: storia, architettura e arte nel centro storico

Uno degli splendidi edifici nel cuore del quartiere Triana

Chiunque decida di soffermarsi a Las Palmas, anche solo per qualche giorno, non può lasciarsi sfuggire la visita a Vegueta. Si tratta del centro storico della città, un vero e proprio gioiello che attraversa ben cinque secoli.
Un po' di storia...Per ben quattrocento anni il perimetro della città è rimasto racchiuso nell'area di Vegueta-Triana, per poi iniziare ad estendersi verso il Nord, dove oggi troviamo la città moderna. Le origini di Las Palmas de Gran Canaria risalgono al 1478, quando un lo spagnolo Juan Rejón, sbarcò con la sua flotta a La Isleta, una landa di terra che si estende a nord-est, oltre l'attuale Playa di Las Canteras. Presso la bocca del Precipizio Guiniguada, dove oggi si trova la strada di accesso al centro dell’Isola, egli stabilì il suo accampamento costruendo una recinzione con tronchi di palme, abbondanti in questa zona. Senza saperlo, Juan Rejón stava fondando il capoluogo al quale fu dato il nome di Real de Las Palmas. Alcuni anni dopo, alla fine della conquista di Gran Canaria, nel 1515, la città ricevette il nome odierno: Las Palmas.
La visita a Vegueta non può che iniziare da Plaza Santa Ana. Qui troviamo la Cattedrale di Las Palmas: l'esterno si presenta in un sobrio stile neoclassico, mentre l'interno offre un buon esempio d'arte gotica. In particolare, sono ammirevoli i costoloni che, in forme eleganti e sinuose, decorano le volte. Anche il cortile degli aranci (Patio de los Naranjos), che si estende di fronte la chiesa, merita una visita. Troveremo qui il Museo de Arte Sacro (Mueso Diocesano d’Arte Sacra).
Proseguendo dietro la cattedrale, ci imbatteremo in uno dei tesori più preziosi e affascinanti di questo piccolo quartiere: la Casa Museo de Colón (Casa Museo di Colombo), che ricorda il passaggio nella cittá dello scopritore d’America. Pare infatti che questa casa abbia ospitato Colombo durante le sue soste nelle Isole Canarie, nonché i governatori dell'isola nel XVI sec. L'ingresso è gratuito, una piacevole sorpresa per chi, come me, in Italia è abituato a dover pagare anche l'aria. Esternamente la casa-museo è un vero e proprio gioiello di arte coloniale, e l'interno non è certo da meno. Curata in ogni minimo dettaglio, dalle decorazioni floreali, alla varietà di materiale in esposizione. Oltre alla pinacoteca possiede archivi di gran pregio e preziosi reperti e manufatti di antiche civiltà che per secoli hanno abitato l'America(Maya, Colima...): assolutamente da vedere! Importante anche la Storia dell'Oceano Atlantico. Magnifici i soffitti a cassettoni in legno ed adorni in pietra che riflettono molti aspetti dell’architettura dell’isola. Una chicca: la ricostruzione fedele della camera di una nave, con tanto di mobilia varia, e altri oggetti tipici (clessidra, botti, etc).
La visita di Vegueta prosegue ammirando i magnifici balconi in legno intagliato e le grandi finestre in stile coloniale si affacciano su strade immerse nella quiete. Non ci sono carte, scritte sui muri, sporcizia. Siamo a metà dicembre, ma si passeggia sotto il sole, a 25°.
Da menzionare sono anche: il Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM – Centro Atlantico d’Arte Moderna), opera dell’architetto Francisco Sainz de Oiza, dove troviamo le avanguardie plastiche di progetti internazionali, il Museo Canario,Plaza del Espiritu Santo (Piazza dello Spirito Santo), dove troviamo un tabernacolo in pietra lavorata e circondato dalle principali case signorili di Vegueta. Tutte le domeniche si svolge, dalle ore 11 alle ore 15, dietro la cattedrale, in Piazza del Pilar Nuevo, il mercato di cultura ed artigianato dove il turista può ammirare i lavori di artigiani canari e assistere, allo stesso tempo, a spettacoli musicali. I canari sono un popolo molto festoso: è possibile assistere a spettacoli di folklore tipico anche presso il Parque Doramas, dove troviamo il Pueblo Canario.
Poco tempo dopo la fondazione della città nacque Triana, sull’altro lato del Barranco de Guiniguada, attualmente strada verso il centro dell’isola. Consiglio di seguire il seguente percorso: Plaza de Hurtado de Mendoza, con l’edificio della Biblioteca Municipale e l’antico Hotel Monopol, trasformato in un centro commerciale che ospita sale cinematografiche, bar e ristoranti, ed il Teatro Pérez Galdós. Da Hurtado de Mendoza raggiungiamo la Plaza de Cairasco, dominata dal superbo edificio modernista del Gabinete Literario (Gabinetto Letterario) e la Alameda de Colon (Viale di Colombo), su cui si affacciano la Chiesa ed il Convento di San Francesco, il Centro de Iniciativas Culturales de la Caja de Ahorros (CICCA – Centro di Iniziative Culturali della Cassa di Risparmio), che insieme costituiscono uno dei complessi della cittá dove confluisce una buona parte della sua vita culturale. Consiglio di proseguire lungo la Calle de Triana, un grande viale ricco di negozi ed affascinanti esempi dell’architettura storica della cittá, fra i quali si notano le facciate moderniste. Sull'estremo Nord incontriamo la Ermita de San Telmo (la cappella di San Telmo), ubicata nel parco omonimo, dove troviamo anche il chiosco Modernista ristrutturato ed il chiosco della Musica, spesso teatro di concerti. Come in tutti i parchi di Las Palmas, possiamo rilassarci sopra una panchina all'ombra di colossali alberi, ammirando alcuni esempi di tipiche piante canarie che adornano le aiule: una delizia.
Che dite, vale la pena farci un salto?

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